L'ENIGMA LUNARE DI ISIDORE

di Boris Brollo

Quanti circuiti prima di sorprendere la Luna. O prima di arrivarci quale viaggio verso l’ignoto. L’enigma di Isidore Ducasse è una foto di Man Ray che ha per soggetto un grumo, un pacco, una scultura non si sa bene cosa perché coperta da una spessa tela e legata con corda grossolana.

Inoltre, Isidore Ducasse è il vero nome del  Conte di Lautréamont che scrisse il poema in prosa  I Canti di Maldoror. Pure qui, un circuito per arrivare alla poesia. Un gioco: fra nome, pseudonimo e filiazione poetica. Possiamo dire che è uno specchiarsi lunare di una Luna a giorno col Sole di fronte cui nasconde la sua bellezza e il suo chiarore notturno.

Lassù, in essa, riposa il senno di Orlando, il mitico cavaliere dell’Ariosto, e nasconde la magia del suo territorio maculato per Galileo. Noi sappiamo, nonostante la conquista umana del 1969, che essa ha influssi sulle maree e sulle nascite.

Ed ecco che ubbidienti dedicammo ad essa il calendario dei 13 mesi lunari dei Maya, ed ancor oggi i lupi abbaiano alla luna, e quando c’è la luna piena ecco il lupo mannaro uscire nella foresta a caccia di giovinette da sbranare.

Questo per dire la magia che la Luna ha, ed ha avuto, sugli artisti e sull’arte poetica fino al nascondimento di Man Ray che ci pone un Enigma affascinante che va oltre la coppia: Luna e Sole per guardare dentro di noi.

Ed ecco il motivo del perché le sculture di Giacinto Bosco guardano alla Luna. Anelano alla Luna sia singolarmente che in coppia quali amanti. Per scoprire la Luna che sta in Noi come lato nascosto e dell’amore e della felicità.

Boris Brollo Critico e curatore d'arte

CRITICA